REGOLA DEL MAESTRO

 (Libera traduzione da "Patrologia Latina" - J. P. Migne)

 

 

CAPITOLO LXI.

Domanda dei discepoli:

Se un fratello, quando È mandato fuori monastero e se ne aspetta il ritorno nella medesima giornata deve fare comunione di mensa fuori con qualcuno che gliene muova istanza, oppure deve mantenere il digiuno fino al ritorno nell'oratorio, per presentarlo intatto alla Comunione davanti all'abate. [RB 51,1-3]

Il Signore ha risposto per mezzo del Maestro:

 

1 Quando un fratello uscirà dal monastero, porrà all'abate questa domanda: 2 "Cosa mi ordini (di fare), signor padre? 3 Se, per carità, colui al quale sono inviato o qualcun altro mi trattiene a tavola e mi scongiura di mangiare, 4 che cosa (devo fare)? Dovrò rompere il digiuno o no? "

5 L'abate risponderà in questi termini: "Se un fratello spirituale, nella gioia del tuo arrivo, ti invita a mangiare in nome della carità, purché sia ​​con lui, 6 se è un mercoledì o un venerdì oppure un sabato rifiuta il suo primo invito, 7 ma se rinnova la richiesta, questa volta per carità accetta il suo secondo invito. 8 Ma negli altri giorni, a parte queste tre ferie, fin dal primo invito spirituale concediti di mangiare (con lui)".

9 “Se invece è un laico che ti invita a pranzare, il mercoledì, il venerdì ed il sabato, non ti permettiamo di interrompere il digiuno. 10 Rifiuta, per quanto te lo chieda, ma solo finché non ti scongiuri. 11 Poiché se sarai scongiurato in nome di cose divine o sante, accetta anche in una di queste tre ferie, 12 per mostrare che ami il Signore, poiché tu accetti quando sei scongiurato nel suo nome. E ciò che concedi di buon grado e per carità al secondo invito di un fratello spirituale, lo accetti legittimamente, anche se a malincuore, quando un laico ti scongiura nel nome di Dio. 13 Se, al contrario, in una di queste tre ferie, sei esortato ad interrompere il digiuno senza scongiurarti nel nome divino, 14 (sappi che) non permettiamo ai fratelli di sedersi a tavola con i laici, ma l'oratorio aspetterà il loro ritorno per ricevere la Comunione".

15 Se, al contrario, a causa della lunghezza del viaggio il fratello non riesce a rientrare fino a sera e se tuttavia, come abbiamo detto, un laico lo esorta senza scongiurarlo ad interrompere il digiuno in una di queste tre ferie, (il fratello) non gli prometterà di prendere il pasto. (Secondo altri codici: “(il fratello) gli prometterà di prendere il pasto, ma alla nona ora”. Ndt.)

16 Se invece un fratello viene mandato da un secolare che già imita in tutto la vita religiosa e differisce da essa solo per la tonsura, 17 e da lui viene invitato (a mangiare) in una di queste tre ferie, per riguardo alla sua qualità di converso e per carità, dopo (non aver accettato) il primo invito, come abbiamo detto, gli dia soddisfazione ed accetti di prendere il pasto.

18 Negli altri giorni feriali, se il fratello mandato in viaggio deve ancora tardare a lungo per trattare gli affari con coloro che lo spingono a mangiare, gli si permetta di mangiare, [“ma a sesta”. Aggiunta di alcuni codici. Ndt.], a nona o al tramonto, 19 in modo da non eccedere la normale misura della santa osservanza (accettando) dei pasti al di fuori delle ore prescritte.

20 Ma se non c'è motivo di fermarsi ed il fratello è obbligato a tornare lo stesso giorno, qualunque sia l’ora in cui viene fatto questo invito ai fratelli che hanno fretta di partire, costoro accettino subito. 21 Infatti, il fratello potrebbe non avere provviste del monastero 22 e, sorpreso alla normale ora del pasto ancora a grande distanza, il fratello che torna lentamente a causa della stanchezza trova il pasto del monastero già finito e la tavola sparecchiata, senza che sia stato preparato un pasto per coloro che rientrano, tanto che al suo arrivo sarebbe doppiamente deluso. 23 E se il fratello che ha fretta si lascia invitare ad un pasto fuori dall'orario normale, è anche per non contristare il cuore del suo ospite che lo invita per carità.

 

CAPITOLO LXII.

Domanda dei discepoli:

Se il fratello in viaggio deve bere o mangiare al di fuori dell'ora stabilita.

Il Signore ha risposto per mezzo del Maestro.

 

1 Non prenda nulla dalle sue provviste in anticipo al di fuori del tempo prescritto, poiché queste provviste provengono da una prerogativa particolare (a lui concessa) e dalla norma della regola. 2 Esse sono quindi riservate alle ore stabilite dalla norma regolamentare.

3 Se, al contrario, un estraneo offre loro di prendere dalle proprie provviste, i fratelli accetteranno nella carità a causa della fatica del viaggio, 4 ma rispondendo all'autore dell’invito, prima di accettare, che hanno un ordine della regola e dell'abate, in virtù del quale non possono toccare le sacre provviste del monastero fuori del tempo assegnato loro. 6 Se abbiamo detto che i fratelli istruiti e spirituali devono fare una simile dichiarazione ai loro compagni di viaggio, quando questi ignorano questa norma regolare, 6 è per evitare che, non mettendo nulla in comune del contenuto dei loro cesti per questo pasto ad un'ora incongrua, sembrino osservare questo principio piuttosto per avidità, che per regolarità. 7 Se da parte loro gli autori dell’invito rispondono a questa dichiarazione dei fratelli che è solo per far loro piacere e condividere con loro il pasto che hanno questo desiderio, in nome dei vincoli di carità che hanno formato camminando insieme 8 e che, senza toccare le provviste (dei fratelli), vogliono offrire una parte delle loro per carità, 9 solo allora la loro offerta sarà accettata, ma mantenendo la regola che riserva le nostre provviste per l'ora che è dovuta loro. 10 Quando infine durante il viaggio arriverà l’ora prescritta, i nostri fratelli inizieranno anche loro ad invitare, legittimamente questa volta ed all’ora legittima, 11 e poi, offrendo dalle loro provviste ciò che gli altri avevano anticipato illegittimamente in nome della sola carità, ora lo serviranno nella duplice veste di carità reciproca e di legittima osservanza. 12 I fratelli si erano persuasi a prendere il pasto a motivo della carità verso gli altri che ignoravano la legittima osservanza ed allo stesso modo, comportandosi così, avevano dato loro una lezione riguardo all'osservanza delle norme.

13 Se l'ora del pasto sopraggiunge prima che i fratelli arrivino alla fattoria dove stanno andando, senza esitazione e nel punto del viaggio dove l’ora prescritta li ha sorpresi, i fratelli prendano il pasto. 14 Infatti, può darsi che quando arrivano nel luogo in cui stanno andando, il mezzadro non li inviti a mangiare. 18 E così il fratello inviato (in missione) si troverebbe costretto a saltare l'ora del pasto, non essendo stato invitato a cena dal padrone di casa, 16 ed in seguito sarebbe costretto dalla fame a consumare il suo pasto fuori dall'ora ed a violare le provviste previste per una determinata ora, mangiandole al di fuori del tempo prescritto.

17 Durante il viaggio, a causa della sete ai fratelli sarà permesso di bere quello che vogliono prima della nona ora.


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16 dicembre 2020     a cura di Alberto "da Cormano" Grazie dei suggerimenti alberto@ora-et-labora.net