REGOLA DEL MAESTRO

Estratto dal libro "Regola del Maestro" a cura di Marcellina Bozzi O.S.B. - Paideia Editrice 1995

 

Domanda dei discepoli:

XXX

NESSUNO DEVE PARLARE DOPO COMPIETA. [RB 42]

Il Signore ha risposto per bocca del Maestro:

1 Alla sera dopo che tutti abbiano finito di bere i loro temperati caldi e gli ebdomadari abbiano tolto a ognuno le scarpe, 2 l’abate dica all’intera comunità: «Orsù, fratelli, sia chiuso tutto al suo posto, e messa via ogni cosa. 3 Ebdomadari, lavate i piedi ai fratelli». 4 E gli ebdomadari, finito che abbiano di lavare i piedi a tutti 5 o quando li lavano a persone estranee che siano sopraggiunte, 6 dicano ambedue a una voce questo versetto, tutti unendosi a loro nella risposta: «Tu hai ordinato, o Signore, che i tuoi comandi siano attentamente osservati. 7 Possano le mie vie essere dritte, nell’osservanza dei tuoi precetti» (Sal. 118,4-5).

8 L’abate allora dica a tutti: «Orsù, fratelli, fate presto, in modo che, finito tutto, non ci sia più occasione che ci costringa a parlare. 9 Infatti è ormai l’ora di raccomandarci al Signore io e, terminata tutta l’ufficiatura del giorno, inoltrandoci nella notte, chiudere tanto la bocca per dar tregua al parlare, quanto gli occhi per un profondo sonno». 11 Compiute dunque tutte le ultime cose, mentre ancora è concessa facoltà di parlare e d’impartire qualche ordine, 12 si celebri Compieta e per ultimo dicano questo versetto: «Poni, Signore, una custodia alla mia bocca e una porta sorvegliata alle mie labbra» (Sal. 140,3). 13 Immediatamente entrino nel silenzio e si corichino nei loro letti. E si attengano a un silenzio tale che fino all’ufficio notturno si possa credere che non c’è in quel luogo fratello alcuno.

14 Dopo Compieta dobbiamo tacere perché nell’ufficio notturno si possa poi dire con ragione al Signore per prima cosa: «Signore, tu aprirai le mie labbra e la mia bocca proclamerà la tua lode» (Sal. 50,17), 15 vale a dire si possa chiedere al Signore di aprire ai notturni le nostre labbra che egli a Compieta ha chiuse sotto la sua custodia. 16 Vedi bene, tutto ciò che viene aperto, si capisce che prima debba essere stato chiuso.

17 Nel caso che, quando è tempo di silenzio, qualche bisogno ben giustificato spinga con urgenza un fratello a parlare e un fratello voglia dire qualcosa a un altro, 18 se c’è la luce del piccolo lume o di una lucerna, lo faccia con un segno della mano o un cenno del capo o un cenno degli occhi, 19 e se manca la luce, il fratello si avvicini al fratello di cui ha bisogno e dica ciò che gli occorre, però all’orecchio e a voce bassa, in modo che un terzo non lo senta, 20 Inoltre, se un fratello è costretto per una necessità a dire qualcosa dopo il sonno, prima che incominci l’ufficio notturno, 21 innanzi tutto reciti per conto suo a bassa voce il versetto regolamentare del notturno: «Signore, tu aprirai le mie labbra e la mia bocca proclamerà la tua lode», 22 e poi parli di ciò che occorre.

23 Non concediamo assolutamente a nessun fratello il permesso di mangiare qualcosa dopo Compieta o di bere anche solo dell’acqua.

24 Se dei fratelli forestieri arriveranno al monastero dopo la fine di Compieta, i fratelli della casa diano loro un po’ di ristoro, servendoli però in silenzio. 25 Le risposte siano loro date a bassa voce, perché così prescrive la regola, 26 e lavati loro i piedi, fatta poi la conclusione per conto proprio a bassa voce, li mandino anch’essi a dormire nei letti degli ospiti. 27 I portinai chiudano subito le porte e stendendosi essi pure sui loro giacigli, nel silenzio di quelle ore, cerchino di trovare ancora il sonno della notte.

28 Se un fratello sia stato sorpreso a mangiare o a bere anche semplice- mente dell’acqua dopo Compieta, subisca il castigo della scomunica, in questi termini: 29 accusato il giorno seguente, stia completamente a digiuno e prenda il pasto solo al terzo giorno, dato che si è permesso cose illecite. 30 Questo castigo di scomunica resti in vigore fino a che non abbia chiesto perdono all’abate, se è presente, o ai suoi prepositi, facendo umile riparazione e promettendo di emendarsi.


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1 giugno 2017      a cura di Alberto "da Cormano" Grazie dei suggerimenti alberto@ora-et-labora.net