Perché  

       ORA, "LEGE" et LABORA ?

       

      In definitiva, la storia dei monaci e del modo con cui essi hanno organizzato il loro tempo è la storia dei rapporti fra liturgia, lavoro e lectio divina.

      Estratto da "Il monachesimo" di Salvatore Pricoco - Editori Laterza


     

    Effettivamente l'attuale motto monastico ora et labora, «prega e lavora», basato su un abile gioco di parole latine, può ingannare. Omettendo il verbo lege, «leggi», trascura un aspetto dell’attività monastica sempre presente nella tradizione. «Quando sei seduto nella tua cella - dice Isacco di Sceti - presta attenzione a tre cose: al lavoro manuale, alla meditazione dei Salmi e alla preghiera». Isidoro di Siviglia aveva già scritto: «Il servo di Dio deve incessantemente leggere, pregare e lavorare». Nel XIII secolo, sant’Edmondo di Abingdon sintetizzò la tradizione autentica del motto in alcuni versi che Garcia Cisneros, abate di Monserrat, avrebbe citato nel XVI secolo in due occasioni. La parte finale del componimento suggerisce un rimedio contro la noia:

     

    Nunc lege, nunc ora

    Sacra vel in arte labora

    Sic erit hora brevis

    Et labor ipse levis.

     

    Estratto da "L' «otium monasticum» come ambito di creazione artistica" di Jean Leclercq O.S.B. - dal volume “Umanesimo e cultura monastica” – Ed. Jaca Book


     

    Il motto divenuto tradizionale per i Benedettini (ma non c'è nella Regola, né è stato coniato dai monaci, ma applicato ad essi da altri), cioè "ORA et LABORA", passa sotto silenzio la "LECTIO DIVINA", alla quale la Regola di S. Benedetto e tutta la tradizione monastica accordano una particolare attenzione. San Benedetto, stabilendo nel capitolo 48 l'orario del monaco, distribuisce tra il lavoro e la lectio divina il tempo rimasto libero dalla preghiera. Per molto tempo, durante il periodo patristico e l'alto medioevo, la pratica della lectio divina fu continua e molto sentita tra i monaci e fuori; man mano, a partire dal sec. XII, divenne più rara e scomparve del tutto all'epoca del massimo sviluppo della "devotio moderna" (sec. XV), quando la spiritualità trovò una forma di preghiera nuova e l'orazione mentale divenne un esercizio di pietà che non si alimentava più principalmente alla Bibbia. Tutto questo è durato fino al movimento biblico del sec. XX con il ritorno alla S. Scrittura; tra il 1940 e il 1950, con lo sviluppo del movimento liturgico francese, la formula si diffuse di nuovo largamente tra i monaci e fuori.

    Il nostro tempo ha dunque riscoperto l'importanza almeno - se non ancora la pratica abituale e sapienziale - della lectio divina, soprattutto dopo la Costituzione dogmatica "Dei Verbum" sulla divina rivelazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che è tutta nutrita di termini e di idee fornite dalla tradizione della lectio divina nelle diverse epoche; si può dire che tutta la parte finale della "Dei Verbum" ne raccomandi la pratica. Nelle "Proposte" approvate dal Congresso degli Abati del 1967 ("La vita benedettina"), la lectio divina è presentata come una delle attività principali del monaco, insieme alla preghiera e al lavoro. Così si è tornati - almeno a livello di convinzione - alla triplice articolazione della giornata monastica: PREGHIERA - LECTIO - LAVORO.

    Estratto da "Appunti sulla Regola di S. Benedetto" di D. Lorenzo Sena, OSB. Silv. - pubblicato sul sito Web del Monastero S. Vincenzo di Bassano Romano (VT)  - (https://sanvincenzo.silvestrini.org)


    1) Ora et labora - Prega e lavora! - Estratto da "Dizionario delle sentenze latine e greche", a cura di Renzo Tosi – BUR Rizzoli 2017

    1) Il quotidiano lavoro manuale - Estratto da “Commentario alla Regola di S. Benedetto” di Paul Delatte O.S.B. - 1913

    2) "L' «otium monasticum» come ambito di creazione artistica" di Jean Leclercq - dal volume “Umanesimo e cultura monastica” – Ed. Jaca Book

    3) Excursus sulla lectio divina - Estratto da "Appunti sulla Regola di S. Benedetto" di D. Lorenzo Sena, O.S.B. Silv. - 1980

    4) Luce nelle tenebre - Estratto da “Il fuoco sotto la cenere” di Joan Chittister O.S.B. - 1995

    5) Maria alla lettura di Cristo - Estratto da “La contemplazione di Cristo nel Monachesimo medievale” di Jean Leclercq O.S.B. - 1994

    6) Il libro - Estratto da “I monaci nella civiltà dell'occidente cristiano” di Raymond Oursel

    7) La spiritualità di San Benedetto e il segreto della sua efficacia - Omelia del Card. Angelo Sodano nella Santa Messa in onore di San Benedetto del 21 marzo 1999

     


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    12 gennaio 2018                a cura di Alberto "da Cormano"      alberto@ora-et-labora.net