IL PADRE MIO, CHE È ANCHE PADRE VOSTRO

Charles De Foucauld

Estratto da “La mia fede

Città Nuova, 2005

 

 

Mi sembra che proprio lungo il sentiero della fede pura e della nuda speranza, nel deserto, «sotto gli occhi di Dio», Charles abbia sperimentato ciò che la sua fede gli aveva rivelato, fin dal primo giorno: che Dio è Padre, Padre di Gesù Cristo e Padre nostro. Ed è stato anche il frutto della perfetta rassomiglianza, dell'identificazione della sua anima con quella del suo amato fratello e Signore Gesù, perseguita giorno dopo giorno, da Nazareth a Tamanrasset. Così l'anima del Signore si è come tutta riversata nella sua anima, e le ha comunicato questo sentimento di amore di figlio, quale si è espresso in quella preghiera che vien chiamata «la preghiera dell'abbandono», e che ci dà, sulla paternità divina, una luce maggiore di quanto non potrebbero fare lunghe meditazioni.

Più che di una preghiera, d'altronde, si tratta dell'espressione dello stato della sua anima, delle disposizioni più profonde di tutto il suo essere, di fronte a Dio, nei riguardi di Dio Padre. Per cogliere ciò che questa preghiera rivela [1], e intenderne tutta la risonanza evangelica, bisogna accostarla ad alcune parole di Gesù.

 

Padre mio.

«Padre», dice Gesù.

 

Mi abbandono a te. Fa' di me quel che ti piacerà.

 

«Sì, Padre, ti è piaciuto. Non mi hai lasciato solo, poiché io faccio sempre quello che a te piace ».

 

Qualunque cosa tu voglia fare di me, te ne ringrazio; sono pronto a tutto, accetto tutto.

«Se voi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli ne darà di buone a tutti coloro che gliele chiederanno».

 

Purché la tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature, non desidero altro, Dio mio.

«Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, in terra come in cielo. Abba, Padre: non ciò che voglio io, ma ciò che tu vuoi».

 

Metto la mia anima nelle tue mani: te la do, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo,

«Nelle tue mani rimetto il mio spirito». «Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e che agisco così come il Padre mi ha ordinato».

 

e perché per me è un bisogno d'amore il donarmi,

«Il mio cibo è fare la Volontà di Colui che mi ha mandato».

 

abbandonarmi nelle tue mani senza misura

«Il Padre stesso vi ama, perché voi mi amate».

 

e con una confidenza infinita:

«Non temete, piccolo gregge, perché è piaciuto al Padre di darvi in dono il regno».

 

poiché Tu sei mio Padre.

«Il Padre mio, che è anche Padre vostro».

 

 

Charles de Jésus, essendosi abbandonato, senza misura, a Dio, è «nelle mani del Padre», e «nessuno - dice Gesù - può strappare niente dalle mani del Padre» (Gv. 10,29).

 


[1] Questa «preghiera dell'abbandono» è tratta da una meditazione sull'ultima preghiera di Gesù: «Padre, metto il mio spirito nelle tue mani» (Lc 23, 46). Cfr. Écrits spirituels, pubblicati da René Bazin, pp. 29-30.

 


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6 luglio 2025                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net