LE REGOLE MONASTICHE ANTICHE (400 - 700)

Adalbert de Vogüé O.S.B.

Estratto e tradotto da "Typologie des sources du moyen âge occidental" - Fasc. 46 – Brepols 1985


  

APPENDICE

ELENCO ALFABETICO E SINTESI DELLE ANTICHE REGOLE MONASTICHE

 

L'elenco dei nomi latini riproduce quello che funge da legenda per il grafico dei principali rapporti tra le regole (si veda la pagina contenente il grafico). Quanto all'informazione che segue ciascun nome, esso indica, ove applicabili, i vari testi compresi sotto il titolo e in ogni caso l'autore, la data e il luogo di scrittura, segnalando anche la destinazione o il carattere dell'opera, così come le sue fonti principali.

Indichiamo infine, quando possibile, il riferimento alle pagine di tre edizioni: Holste-Brockie (HB), Migne (PL) e un'edizione critica o almeno recente. Il primo di questi riferimenti (HB) offre il vantaggio di mostrare approssimativamente l'ampiezza relativa di ciascun pezzo, essendo le regole quasi tutte contenute e presentate in modo omogeneo in questa ampia e abbastanza diffusa edizione in-folio, di cui ecco il riferimento:

M. Brockie, L. Holstenii... Codex Regularum monasticarum et canonicarum... collectus olim a S. Benedicto Anianensi Abbate. T. I, Augsbourg, 1759.

  

Regula Augustini

Regola di Agostino, vescovo di Ippona, composta da due parti distinte, solitamente riunite nei manoscritti: 1. Ordo monasterii, composto intorno al 395 da Alipio (?) per i monaci di Tagaste (?). HB 137-138; PL 66, 995-998; L. Verheijen, La Règle de saint Augustin. T. I, Parigi, 1967, p. 148-152. - 2. Praeceptum, scritto intorno al 397 dallo stesso Agostino per il suo monastero laico di Ippona. HB 347-352; PL 32, 1377-1384; L. Verheijen, op. cit., p. 417-437. - I vari adattamenti e combinazioni di questi due testi fondamentali sono studiati nell'opera citata di L. Verheijen.

 

Regulae Aureliani

Regole di Aureliano, vescovo di Arles (546-551) per i monasteri maschili e femminili arlesiani da lui fondati: 1. Regula monachorum, per i monaci dei Santi-Apostoli. HB 148-154; PL 68, 385-398; A. Schmidt, Zur Komposition der Mônchsregel des Heiligen Aurelian von Arles, in Studia monastica, 18 (1975), p. 237-256 (omette, alla fine, gli ordines dell'ufficio e dei pasti). - 2. Regula virginum, per le monache di Santa Maria. HB 370-374; PL 68, 399-406. - Più breve, la seconda di queste regole copia la prima. Entrambe dipendono strettamente da Cesario.

 

Regula Basilii

Regola di Basilio, vescovo di Cesarea, tradotta da Rufino nel 397 per l'abate del monastero di Pinetum (Italia). La traduzione di queste 203 Domande è stata fatta partendo da un originale perduto, più antico e più breve del Grande Asceticon (Regulae fusius tractatae e Regulae brevius tractatae) conservato in greco (PG 31, 889-1306). Esiste anche una versione siriaca inedita di questo primitivo Piccolo Asceticon. HB 67-108; PL 103, 485-554.

 

Regula Benedicti

Regola di Benedetto, abate di Montecassino, intorno al 530-555. La prima parte, spirituale, riproduce quasi letteralmente la Regola del Maestro. La seconda, istituzionale, si ispira soprattutto al Maestro, ma anche ad altri autori, come Agostino, Basilio, le Regole dei Padri, Cassiano. HB 113-135; PL 66, 215-931; A. de Vogüé - J. Neufville, La Règle de saint Benoît. T. I-III, Parigi, 1972 (SC, 181-183).

 

Regulae Caesarii

Regole di Cesario, vescovo di Arles: 1. Regula virginum, composta dal 512 al 534 per il monastero di San Giovanni ad Arles. HB 354-362 (manca l'ordo officii) -, PL 67, 1105-1120 (stessa osservazione); A. de Vogüé - J. Courreau, Césaire d'Arles, Œuvres monastiques. TI Œuvres pour les moniales, in corso di pubblicazione in SC. - 2. Regula monachorum, composta tra il 534 e il 542 per diversi monasteri ai quali Cesario la inviò. HB 145-147; PL 67, 1100-1104; J. Courreau - A. de Vogüé, op. cit. T.II. Œuvres pour les moines, prossimamente in SC. - La Regola delle Vergini dipende principalmente da Agostino, ma la sua regolamentazione dell'ufficio corale viene da Lérins. La Regola dei Monaci ne è solo una sintesi.

 

Regula Cassiani

Regola di Cassiano, tratta dalle Istituzioni (Libri I-IV) di Giovanni Cassiano, abate di Marsiglia (425 circa). Questo riassunto molto letterale sembra essere stato realizzato in Spagna, nelle vicinanze di Fruttuoso di Braga, intorno alla metà del VII secolo. H. Ledoyen, La “Regula Cassiani” du Clm 28118 et la Regula anonima de l'Escorial A.I. 13, Présentation et édition, in Revue Bénédictine, 94 (1984), p.154-194.

 

Regulae Columbani

Regole di Colombano, fondatore di Luxeuil e Bobbio, morto nel 615: 1. Regula monachorum, di carattere spirituale, ma contenente la descrizione dell'ufficio (cap. 7). HB 170-174 (sotto il titolo di Regula coenobialis) -, PL 80, 209-216 (stesso titolo; si ferma al cap. 9); G.S.M. Walker, Sancti Columbani Opera. Dublino, 1957, pag. 122-142. - 2. Regula coenobialis, di carattere disciplinare, contenente poco più che sanzioni di tipo irlandese (principalmente percosse). HB 174-179 (sotto il titolo di Poenitentialis); PL 80, 216-224 (cap. 10); G.S.M. Walker, op. cit., pag. 142-168.

 

Regula Columbani ad virgines

La cosiddetta regola di Colombano per le vergini. Riprodotta alla fine del Codex di Benedetto d'Aniane, che la attribuisce a Colombano, è conosciuta solo dal finale, l'unica parte conservata (circa 1/5 dell'opera). Questo frammento è costituito da estratti della Regula coenobialis del santo. Nel foglio successivo (l'ultimo del Codex) leggiamo un sermone sulla preghiera (al maschile) che si ispira alla Regola di Benedetto. L'unione dei due pezzi è artificiosa, forse addirittura accidentale. O. Seebass, Fragment einer Nonnenregel des 7. Jahrhunderts, in Zeitschrift fur Kirchengeschichte, 16 (1896), p. 465-470.

  

Regula Communis

“Regola Comune”, attribuita a Fruttuoso di Braga e proveniente in realtà da un ambiente influenzato dal santo, forse da un'assemblea da lui presieduta. Riguardando un gruppo di monasteri galiziani, riflette una situazione tardiva, a volte sorprendente. Prende in prestito sia da autori spagnoli recenti (Isidoro, Fruttuoso) sia dalla letteratura più antica. Ad essa è allegata un pactum (contratto tra monaci e abate). HB 208-219; PL 87, 1111-1130; J. Campos - I. Rocca, San Leandro, San Isidoro, San Fructuoso. Réglas monásticas de la España visigoda. Madrid, 1971, pag. 172-211.

 

Regula consensoria

Piccola opera anonima, di genere affine a quello del pactum che segue la Regula Communis. A lungo attribuita ad Agostino, appartiene in realtà al monachesimo spagnolo della seconda metà del VII secolo. HB 136-137; PL 32, 1447-1450; L. Verheijen, La Règle de saint Augustin. Volume II, Parigi, 1967, pag. 7-9.

  

Regula cuiusdam Patris

Regola anonima per i monaci, dipendente da Basilio, Cassiano e Colombano (soprattutto dalla Regula monachorum di quest'ultimo). Fu quindi scritta nel VII secolo, probabilmente nella Francia orientale. Da non confondere con la Regula cuiusdam ad virgines, di seguito elencata sotto il nome Regula Waldeberti. HB 221-224; PL 66, 987-994; F. Villegas, La “Regula cuiusdam Patris ad monachos”. Ses sources littéraires et ses rapports avec la “Regula monachorum "de Colomban, in Revue d’histoire de la spiritualité, 49 (1973), p. 3-35 e 135-144.

  

Regula Donati

Regola di Donato, vescovo di Besançon (626-658), per le monache di Jussanmoutier, nella sua città episcopale. Composta quasi interamente da prestiti letterali derivanti da Benedetto, Cesario (Regola delle Vergini) e Colombano (soprattutto la Regula Coenobialis). HB 377-392; PL 87, 273-298; A. de Vogüé, , La Règle de Donat pour l’abbesse Gauthstrude. Texte critique et synopse des sources, in Benedictina, 25 (1978), p. 219-313.

 

Regula Eugippii

Regola-centone di Eugippo, abate del monastero di San Severino a Napoli, contenuta nel manoscritto Paris Latin 12634, dove l'opera è anonima. Riproduce prima integralmente la Regola di Agostino, poi brani di vari autori, principalmente il Maestro, Cassiano e Basilio. Della stessa lunghezza della Regola benedettina, deve essere stata composta poco prima, intorno al 530. F. Villegas - A. de Vogüé, Eugippii Regula. Vienna, 1976 (CSEL, 87).

  

Regula Ferrioli

Regola di Ferréol, vescovo di Uzès, per il monastero di Ferréolac, da lui fondato nella diocesi di Die (ora soppressa e unita al territorio di Grenoble e di Valence) tra il 553 e il 573-581. Opera originale, dove tuttavia sentiamo l'influenza di Cesario e Aureliano. HB 155-166; PL 66, 959-976; V. Desprez, La “Regula Ferrioli”, Texte critique, in Revue Mabillon , 60 (1982), pp.117-148.

  

Regula Fructuosi

Regola di Fruttuoso, futuro vescovo di Braga, poi abate del monastero da lui fondato a Compludo. Scritta nel secondo quarto del VI secolo, si ispira sia a Isidoro che ad autori più antichi. HB200-207; PL 87, 1099-1110; J. Campos - I. Rocca, San Leandro, San Isidoro, San Fructuoso. Réglas monâsticas de la Espana visigoda. Madrid, 1971, pag. 137-162.

  

Regula Isidori

Regola di Isidoro, vescovo di Siviglia, scritta per il cenobium Honorianense intorno al 615-619. Opera di uno studioso che conosce bene, tra gli altri, Agostino, Pacomio e Cassiano, essa riflette soprattutto la pratica spagnola contemporanea. HB 187-197; PL 83, 867-894 (preferibile a PL 103, 555-572); J. Campos - I. Rocca, op. cit., pag. 90-125.

  

Regula Macarii

Regola di Macario, attribuita dal titolo ad un abate egiziano che si dice abbia governato cinquemila monaci. Si tratta infatti di una scrittura originariamente latina, come dimostrano le citazioni di Girolamo e Cipriano. Macario potrebbe essere uno pseudonimo di Porcario, abate di Lérins alla fine del V secolo. In ogni caso il libretto riutilizza integralmente la seconda metà della Seconda Regola dei Padri. HB 19-21; PL 103, 447-452; A. de Vogüé, Les Règles des saints Pères. T. I, Paris, 1982 (SC, 297), p. 372-388.

  

Regula Magistri

Regola del Maestro, anonima, nata nel primo quarto del VI secolo non lontano da Roma, influenzata soprattutto da Cassiano. Un'opera notevole per le sue gigantesche dimensioni e la metodica organizzazione. HB225-291 ; PL 88, 943-1052; A. de Vogüé, La Règle du Maître. T. I-II, Paris, 1964 (SC 105-106).

 

Regula Orientalis

Regola Orientale, anonima, composta da estratti di Pacomio e testi che incorporano frammenti della Seconda Regola dei Padri. Quest'ultimo livello di testi potrebbe essere di origine leriniana. Attribuita senza motivo, fin dal XVII secolo, a un certo diacono Vigilio, tutta la Regola sembra dovuta al monaco di Condat (oggi Saint-Claude) che scrisse, intorno al 515-520, la Vita dei Padri del Giura. Questo autore l’ha inviata, insieme alla Vita, ai monaci di Agaune (Saint-Maurice nel Vallese). HB 61-64; PL 50, 373-380 e 103, 477-484; A. de Vogüé, Les Règles des saints Pères. T. II, Paris, 1982 (SC, 298), p. 462-494.

  

Regula Pachomii

Regola di Pacomio, fondatore del cenobitismo egiziano, tradotta dal greco da Girolamo a Betlemme nel 404. Dopo la Prefazione del traduttore, comprende quattro piccole raccolte, chiamate in breve Praecepta, Instituta, Iudicia, Leges, tutte costituite da molto modeste norme pratiche. HB 25-36; PL 23, 65-90; A. Boon, Pachomiana Latina. Lovanio, 1932, p. 3-74.

  

Regula Pachomii brevis

Regola di Pacomio breve, con alterazioni. Questa recensione è stata realizzata in Italia, in data sconosciuta (V o VI secolo?). Holste-Brockie, t. II, pag. 40-53; PL 50, 271-302; A. Boon, op. cit., pag. 3-74 (appare sotto il testo lungo).

  

Regula Patrum Secunda

Seconda Regola dei Padri, scritta probabilmente a Lérins nel 427 per aggiornare la Regola dei Quattro Padri, da cui dipende. Rileviamo anche probabili tracce di Agostino. Opera collettiva, fu curata, secondo Gennadio, da un certo diacono Vigilio. Questo testo molto breve ha avuto una grande influenza. HB 15-16 , PL 103, 441-444; A. de Vogüé, Les Règles des saints Pères. T. I, Parigi, 1982 (SC, 297), p. 274-283.

  

Regula Patrum Tertia

Terza Regola dei Padri, elaborata nel Concilio di Clermont (Alvernia) nel 535. Dipende dalla Regola di Macario e da diversi concili gallici. Puramente disciplinare, porta anche il segno della sua origine clericale. HB 17-18; PL 103, 443-446; A. de Vogüé, Les Règles des saints Pères. T. II, Parigi, 1982 (SC, 298), p. 532-542.

  

Regula Pauli et Stephani

Regola di Paolo e Stefano (due abati?), scritta per un monastero dell'Italia centrale intorno alla metà del VI secolo. Citando esplicitamente la Regola di Agostino, si ispira anche a Pacomio e Basilio. HB 139-144; PL 66, 949-958; J.E. Vilanova, Regula Pauli et Stephani. Edició critica i comentari. Montserrat, 1959.

  

Regula “Psallendo pro sancta devotione”

Frammento di regola femminile, conservato in un manoscritto di Bruxelles (II 7538) e designato dalle sue prime parole. Dopo di queste, che provengono da Cesario, il testo passa alla Regola di Benedetto (c. 39) e a due brani di Girolamo, citati per nome. L'accostamento tra Cesario e Benedetto ricorda la Regola di Donato. L'opera potrebbe essere collocata intorno alla fine del VII secolo nel nord della Francia. D. De Bruyne, Un feuillet oncial d’une règle pour moniales, in Revue Bénédictine, 35 (1923), p. 126-128; F. Masai, Fragment en onciale d’une règle monastique inconnue démarquant celle de saint Benoît, in Scriptorium, 2 (1948), p. 215-220.

  

Regula Quatuor Patrum

Regola detta dei Quattro Padri: Serapione, Macario, Pafnuzio e “l'altro Macario” (probabilmente identico al primo). Sono probabilmente questi i responsabili di Lérins alle sue origini, intorno al 400-410. Conservata in diverse forme più o meno lunghe, subirà, nella sua forma più ampia, una rielaborazione letteraria (recensione Π) nell'Italia meridionale intorno al 535-540. HB 11-14; PL 103, 435-442; A. de Vogüé, Les Règles des saints Pères. T. I, Parigi, 1982 (SC, 297), p. 180-204. - Recensione Π: H. Vanderhoven - F. Masai, La Règle du Maître. Édition diplomatique des manuscrits latins 12205 et 12634 de Paris. Bruxelles, 1953, pag. 125-132; A. de Vogüé, Les Règles des saints Pères. T. II, Parigi, 1982 (SC, 298), p. 580-602.

  

Regula Tarnantensis

Regola di Tarnant (?), monastero sconosciuto, probabilmente della Gallia meridionale, perché utilizza Cesario e forse Aureliano, presentando punti di contatto con Ferréol, al quale sembra essere antecedente. Possiamo quindi datarla al terzo quarto del VI secolo. Iniziando con un sorprendente mosaico di vari prestiti, si conclude con un massiccio e continuo riutilizzo di Agostino. HB180-186 ; PL 66, 977-986; F. Villegas, La “Regula monasterii Tarnantensis”. Texte, sources et datation, in Revue Bénédictine, 84 (1974), p. 7-65.

  

Regula Waldeberti

Regola di Walbert (o Valdeberto), monaco di Luxeuil, per le monache di Faremoutiers, raccolta da Benedetto d'Aniane sotto il titolo anonimo di Regula cuiusdam ad virgines (da non confondere con la Regula cuiusdam Patris per i monaci). Risale sicuramente agli anni precedenti l'abbazia di Walbert, iniziata nel 629. Dipendente principalmente da Benedetto, porta anche l'impronta di Colombano. HB 394-404; PL 88, 1053-1070.

 


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14 ottobre 2023                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net