Regola per i monaci di San Isidoro di Siviglia

 (Libera traduzione dal testo latino: PREAMBOLO, INDICE DEI CAPITOLI E CAPITOLO 1)

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Inizia la Regola

PREAMBOLO

Isidoro, ai santi fratelli residenti nel cenobio onorianense

 Ci sono molti precetti o istituzioni degli anziani che si trovano presentati qua e là dai Padri, e alcuni scrittori li hanno trasmessi ai posteri in una forma troppo ricca od oscura. Da parte nostra, seguendo l'esempio di questi ultimi, abbiamo osato sceglierne per voi alcuni di questi in uno stile popolare o rustico, affinché possiate capire con facilità in che modo dovreste mantenere la consacrazione del vostro stato.  In aggiunta a questo, chiunque di voi aspiri valorosamente ad attuare la disciplina totale degli antenati, continui quanto vuole a percorrere quel percorso ripido e stretto, per la via più spedita. Ma colui che non ne è in grado, nonostante i tanti esempi degli antenati, si fermi nella limitata disciplina del percorso da me indicato e non decida di allontanarsene, per evitare di perdere sia la vita che il nome di monaco, dirigendosi verso una disciplina meno degna. Pertanto, come quelle norme degli antenati possono rendere perfetto ed eccellente un monaco, così le norme da me indicate trasformano in monaco anche il meno buono.  I perfetti osservano quelle norme, mentre coloro che provengono da una via di peccato osservino queste ultime.

Capitoli

Iniziano i capitoli della regola

 1. Il monastero

2.  L’elezione dell’abate

3. I monaci

4. I conversi

5. Il desiderio della vita e delle sostanze familiari

6. Il lavoro dei monaci

7. L’UfficioDivino

8. La Conferenza

9. I codici

10. La mensa

11. Le feste

12. I Digiuni

13. L’abito dei monaci

14. Il giaciglio, o le illusioni notturne

15. I monaci trasgressori

16. I tipi di colpe

17. Gli scomunicati

18. Le sostanze del monastero

19. Ciò che spetta ad ognuno

20. I monaci infermi

21. Gli ospiti

22. La professione

23. I monaci defunti

 Fine dei capitoli

 

Capitolo I. Il monastero

 E’ di grande importanza, cari fratelli, che il monastero abbia una straordinaria diligenza nella clausura, in modo che le protezioni del chiostro rivelino la robustezza della custodia, perché “il nostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,8).  L’edificio del monastero abbia una sola porta verso l’esterno e una porta posteriore per andare nell’orto.  E’ necessario che la città sia ben lontana dal monastero, affinché non costituisca un pericolo di disonore o non ne guasti il prestigio e la dignità, se si trova troppo vicina.  Le celle dei fratelli devono essere situate vicino alla chiesa, in modo che possano venire rapidamente all’Ufficio. L’infermeria, tuttavia, sarà separata dalla chiesa e dalle celle dei fratelli, in modo che non siano disturbati da inquietudini o da voci. La dispensa dei monaci deve essere accanto al refettorio del monastero in modo che, data la sua vicinanza, i suoi servizi siano forniti senza indugio.  Pure l’orto sia inserito all'interno del monastero affinché, lavorando i monaci all’interno, non abbiano alcuna scusa per vagare al di fuori.


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18 febbraio 2016                a cura di Alberto "da Cormano"        Grazie dei suggerimenti       alberto@ora-et-labora.net